Favole portafortuna per tifosi interisti da 0 a 99 anni by Federico Pistone

autore:Federico Pistone [Pistone, Federico]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Miracoli a Milano

Un derby è sempre un derby. Ma se è quello della Madonnina, allora è il derby. Non importa la posizione in classifica di Inter e Milan, e non conta il potenziale dei giocatori in campo: tra nerazzurri e rossoneri non esistono favoriti. Quel derby, però, fu il più indimenticabile di tutti. Raccontatelo a un vostro amico milanista. O s’arrabbia o cambia squadra.

Era il 6 novembre 1949. Il prato di San Siro era ancora umido per la pioggerella della notte. Un pallido sole rischiarava timidamente il pomeriggio milanese. In sessantamila si erano dati appuntamento sugli spalti per il cinquantanovesimo derby. In mezzo alla folla c’era anche Angelo Moratti, il futuro presidente nerazzurro: teneva stretto per la mano il figlio Massimo, di 4 anni. Era la prima volta a San Siro per lui e per il fratellone Gianmarco. Quella fu una partita talmente epica che sarebbe rimasta per sempre negli occhi e nel cuore della famiglia Moratti.

Milan e Inter erano lanciati all’inseguimento della Juventus. I rossoneri avevano in campo il leggendario trio svedese Gre-No-Li, che stava per Gren, Nordahl e Liedholm. L’Inter, allenata da Guido Cappelli, rispondeva con giocatori altrettanto mitici come Lorenzi, Amadei, Wilkes e Nyers.

Il presidente interista, Carlo Masseroni, aveva deciso di mollare tutto: in cinque anni aveva speso un sacco di soldi senza ottenere nessun risultato. Poi però ci aveva ripensato e aveva fatto un ulteriore sacrificio: aveva tirato fuori altro denaro per costruire una formazione fenomenale pronta all’appuntamento con la storia. Da quando era stata fondata, l’Inter aveva sempre vinto lo scudetto nel decennale (1910, 1920, 1930, 1940), e ora si giocava per il titolo del 1950. Non solo: il Grande Torino si era appena dissolto nella tragedia di Superga, e l’Inter sembrava l’unica squadra degna di ereditare il titolo dai granata.

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